mastoplastica additiva come si esegue

Come si esegue la mastoplastica additiva con impianto di protesi mammarie

Il primo gesto chirurgico, diceva un grande maestro, è l'indicazione.
Posta l'indicazione corretta di mastoplastica additiva in alternativa ad esempio alla mastopessi, di fondamentale importanza è il rapporto col paziente per comprenderne le aspettative e per verificare la possibilità di soddisfarle.

Va attentamente valutata la conformazione del torace della candidata alla mastoplastica additiva, lo spessore dei tessuti di rivestimento delle protesi da impiantare, la base di impianto  delle mammelle, la posizione delle areole, il rapporto tra il corpo ghiandolare e il solco inframammario per stabilire il progetto più idoneo sempre nell'ambito della mastoplastica additiva data la eventuale presenza di pseudo ptosi mammaria (solo se il corpo ghiandolare supera il solco infra mammario)  o di ptosi vera anche se di primo grado (i gradi successivi costituiscono controindicazione alla sola protesizzazione).

Una volta stabilito il progetto di aumento del seno, il primo step è la prescrizione degli esami pre operatori che nel caso della mastoplastica additiva oltre agli esami del sangue e all'elelettrocardiogramma contemplano anche uno degli esami strumentali tipici della mammella, l'ecografia mammaria.
Questo per non perdere l'occasione di rimuovere una neoformazione sospetta nel corso dell'intervento.

Mastoplastica additiva il giorno dell'intervento

Generalmente è sufficiente un day surgery, come modalità di ricovero (la paziente va a casa in giornata se tutto ok) non come struttura d'accoglienza che deve essere per sicurezza una clinica con possibilità di ricovero anche notturno, nel caso la paziente non si sentisse di essere dimessa o nel caso in cui dai drenaggi uscisse ancora sangue fresco.

Mastoplastica additiva anestesia

Il tipo di anestesia consigliato è l'anestesia generale ma nulla obstat ad eseguire l'intervento in anestesia locale con sedazione nel caso la paziente preferisse questa opzione. L'intervento dura meno di un'ora ed è ben sopportato dalle pazienti.

Mastoplastica additiva tempi di recupero

Consideriamo almeno una settimana per poter agevolmente riprendere un lavoro d'ufficio, una decina di giorni per un lavoro che implichi un qualche sforzo con le braccia e almeno tre settimane per riprendere la palestra.

Mastoplastica additiva consigli utili

Munirsi di un reggiseno contenitivo elasticizzato

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Detto ciò analizziamo le varie tecniche.

Come si esegue la mastoplastica additiva dal punto di vista degli accessi chirurgici.

Per introdurre le protesi mammarie è necessario "entrare" nelle mammelle e creare le tasche ove alloggiare le protesi.
La vie d'accesso sono individuate a livello dei solchi infra mammari o a livello dell'emi circonferenza  inferiore delle areole o a livello ascellare.
La via più "giusta" che risponde al meglio a come si esegue ma soprattutto a come si deve eseguire una mastoplastica additiva, riteniamo sia quella dei solchi inframammari per una serie di motivi:

  • Se la cicatrice dovesse risultare antiestetica, si nasconderebbe meglio sotto il seno che non a livello areolare (non si può mai prevedere esattamente la qualità di una cicatrice).
  • Attraverso questo accesso non viene sezionata la ghiandola mammaria e ciò può risultare imporante per evitare falsi positivi nello screening del cancro mammario.
  • Se il volume delle protesi concordato con la paziente è eccessivamente grande rispetto alla dimensione delle areole, l'accesso inframammario non presenta problemi.

Per quanto riguarda l'accesso ascellare è poco utilizzato e presenta più svantaggi che vantaggi.

mastoplastica additiva accessi chirurgici

Come si esegue la mastoplastica additiva per quanto riguarda la scelta delle protesi.

Le protesi si differenziano oltre che per volume anche per forma e per qualità della superficie di rivestimento del contenuto in gel di silicone.
Abbiamo a disposizione protesi rotonde a superficie liscia (di ultimissima generazione) o a superficie testurizzata e protesi anatomiche solo a superficie testurizzata.
Noi consigliamo l'utilizzo di protesi rotonde a superficie liscia di ultimissima generazione.
L'aspetto importante infatti è la superficie di rivestimento delle protesi che se liscia comporta meno rischi di wrinkling specie in soggetti molto magri.

Il wrinkling è la percezione tattile e anche visiva di piegoline che non sono altro che il trasferimento in superficie dell'immagine della protesi che costretta nella sua tasca chirurgica essendo morbida e non solida, si raggrinza un po' presentando delle ondulazioni.

Le protesi a superficie testurizzata si aggrappano particolarmente ai tessuti trasferendo in superficie e quindi  rendendolo piu evidente il loro raggrinzamento. Non esistono protesi anatomiche a superficie liscia dato il rischio di tali protesi di girarsi.

Come si esegue la mastoplastica additiva dal punto di vista del posizionamento delle protesi e cioè dell'allestimenti delle tasche chirurgiche ove alloggiare le protesi.

Msatoplastica additiva posizionamento delle protesi

Le varie opzioni sono retroghiandolare, retro muscolare.
La tendenza è di allestire le tasche chirurgiche in sede retromuscolare secondo quella tecnica che viene definita dual plane, cioè il polo inferiore delle protesi rimane scoperto dal muscolo gran pettorale e rimane subito al di sotto del corpo mammario che a questo livello spesso è costituito solo da cute.

Protesi di piccole dimensioni possono rimanere coperte interamente dal piano muscolare mentre per grandi volumi protesici che oggi vanno per la maggiore, bisogna giocoforza ricorrere al dual plane in quanto la superficie muscolare non è sufficiente a ricoprire tutta la cupola protesica.

Msatoplastica additiva posizionamento delle protesi

La scelta sul posizionamento retromuscolare delle protesi mammarie è da considerarsi elettiva in quanto più la protesi è coperta meglio è.
La scelta sul posizionamento retroghiamdolare delle protesi può essere presa in considerazione per volumi protesici relativamente piccoli e in casi di prosi mammaria per ridurre il rischio del double boubble (la protesi trattenuta dal muscolo fa corpo con questo mentre il corpo mammario scende per conto suo).

Come si fa una mastoplastica additiva dal punto di vista della sicurezza e della stabilita dell'impianto.

Sia nella tecnica dual plane che nella tecnica retto ghiandolare il polo inferiore delle protesi rimane appena al di sotto del piano cutaneo se non si adottano particolari accorgimenti. Il problema a questo livello è la percezione tattile del polo inferiore delle protesi che crea alla donna disagio.
L'accorgimento è di foderare il polo inferiore delle protesi con un lembo di tessuto a peduncolo inferiore (roba da chirurghi plastici....).
Ricordiamo che una legge del 2012 limita questo tipo di intervento esclusivamente alle mani di determinati  specialisti.