Mastoplastica additiva all’estero, perché non è consigliabile
pubblicato il 09 dicembre 2016 11.32
Non è infrequente che per risparmiare qualche euro (ma anche tanti euro, tipo mille o addirittura millecinquecento euro), chi ha difficoltà ad affrontare una spesa maggiore si rivolga a strutture site in paesi stranieri (Turchia, Tunisia o altrove) per ottenere a basso costo la prestazione di chirurgia estetica desiderata di mastoplastica additiva.
È comprensibile, data da una parte la gran pubblicità che viaggia in internet e che propone per la tua mastoplastica additiva un viaggetto ameno verso un estero anche abbastanza vicino a prezzi abbordabilissimi, d'altra parte la globalizzazione e la convinzione che la chirurgia estetica segua le stesse regole di qualsiasi prodotto di consumo annullano qualsiasi riflessione critica che, come vedremo, dovrebbe a priori, a prescindere da qualsiasi convenienza economica e far apparire come assolutamente da evitare sottoporsi a un qualsiasi intervento all'estero, ma in particolare alla mastoplastica additiva.
L'intervento di mastoplastica additiva, di per sé relativamente semplice, presenta delle criticità assolutamente peculiari che impongono lo stretto rapporto col chirurgo nel post operatorio, a distanza di tempo e anche di molto tempo.
La mastoplastica additiva all'estero non può garantire questa "continuità" del rapporto chirurgo-paziente con conseguenze molto spiacevoli. Procediamo dall'inizio partendo da una questione di fiducia relativamente al tipo di protesi da scegliere.
Come sappiamo sono davvero tante le protesi a disposizione e dai costi molto differenti l’una dall'altra: il vostro chirurgo di fiducia saprà mettervi nelle condizioni idonee per scegliere la protesi più giusta per voi a seconda delle vostre esigenze.
Il "pacchetto" che viene generalmente proposto nella mastoplastica additiva all'estero, low cost, tutto compreso, sicuramente prevede protesi di bassissima qualità che vi verranno impiantate senza alcuna discussione preventiva e senza alcuna garanzia. Ma ci sono ben altre motivazioni e ben più importanti che rendono assolutamente non consigliabile la mastoplastica additiva all'estero e sono:
- i rischi post operatori che nella mastoplastica additiva devono sempre essere considerati come possibili, e cioè l'ematoma post operatorio che rende necessario il re-intervento immediato.
- la contrattura capsulare periprotesica, che se non trattata ricade sicuramente nella revisione della mastoplastica (re-intervento).
La contrattura capsulare periprotesica può avvenire poco tempo dopo l'intervento di mastoplastica additiva ma anche anni dopo. - la comparsa di asimmetrie che rendono necessario un re-intervento.
In buona sostanza il problema di base che rende veramente non consigliabile la mastoplastica additiva all'estero è la possibilità di dover subire un re-intervento a breve ma anche a distanza di tempo.
E a prescindere dai costi aggiunti, (all'estero il re-intervento andrebbe sicuramente pagato, mentre da noi un chirurgo serio, a prescindere dal fatto che la complicazione derivi o meno da responsabilità professionale, al massimo può contabilizzare le spese vive di sala operatoria e di ricovero).
Alcuni chirurghi non chiedono mai nulla per una revisione di un qualsiasi intervento considerando i problemi del paziente, che oltre a dover subire il disagio psicologico del re-intervento, deve subire il danno economico. Si tratta di organizzazione: il tutto compreso del "pacchetto" mastoplastica additiva deve comprendere anche l'eventualità di un ritocco.
Quindi, se non si vuole correre rischi inutili e costi imprevedibili, alla "faccia" del low cost… il nostro consiglio è di "fidelizzarsi" con un chirurgo italiano dalla bravura riconosciuta e di togliersi dalla testa qualsiasi presunzione di vantaggi (che non ci sono) recandosi in una delle tante strutture all'estero che pubblicizzano a prezzi sospettosamente bassi, la mastoplastica additiva in particolare.
Ecco spiegate le ragioni in base alle quali non è consigliabile la mastoplastica additiva all'estero.